(STRA)ORDINARIA IMPRENDITORIALITA’ DALLA BRIANZA

CLARA COLOMBO

 

Nelle donne ogni cosa è cuore, anche la testa.

                       (Jean Paul Richter)                                   

 

Clara Colombo

Consulente del cambiamento.

 

Clara  nasce a Torino nel  1970.

Nel lontano 1988  si iscrive a giurisprudenza a Torino.

Allora non esisteva il percorso di laurea in scienze della comunicazione, e chi si occupava di PR aveva un background giuridico.

Già dal terzo anno sente che la facoltà scelta non affrontava le tematiche di suo interesse, era molto più attratta dalle materie economiche. 

Decide comunque di portare a termine il percorso di studi scelto e nel 1993 si laurea in giurisprudenza con una tesi di economia industriale, e non prende nemmeno in esame la possibilità di fare praticantato.

Decide di fare un cambiamento nella sua vita.

Ha voglia di essere indipendente, patisce il grigiore della Torino anni 90 dove si faceva fatica a trovare lavoro. Anche un lavoro “a gratis”…

Dopo la laurea in  Giurisprudenza frequenta un master sul funzionamento delle istituzioni europee e il primo dicembre viene assunta dall’STMicroelectronics, una multinazionale del settore elettronico.

Il 30 novembre del 1993 Clara parte da un paese della provincia di Torino, da sola, con la sua Clio e  si trasferisce in provincia di Milano, con una valigia di vestiti, la caffettiera da una tazza e la centrifuga per l’insalata. 

Ricorda ancora con emozione quando poteva alzarsi alle 3 di notte per bere un bicchiere di latte senza disturbare nessuno, o quando usciva in bicicletta nella campagna brianzola, ne ricorda non solo i paesaggi ma persino i profumi!

Era sola in questa nuova città e la nostalgia di casa, della famiglia si faceva sentire.

Nostalgia ma anche una sorta di eccitazione e voglia di riuscire, di fare il cambiamento che voleva per la sua vita.

Tornava a casa ogni week end.

Si sentiva come una persona che vive in due mondi paralleli.

Da una parte c’era la famiglia, la città di Torino che rappresentavano il passato e le sue origini, e  dall’altra la brianza con il suo lavoro,  l’evoluzione personale quindi il futuro.

Inizia a lavorare nel mondo dei finanziamenti europei per la ricerca.

Viaggerà per tutta Europa.

Siamo negli anni in cui l’email è ancora uno strumento “futurista”, per poche persone.

Visita quasi tutte le capitali del Vecchio Continente, tutte di notte, dopo il lavoro. 

La mamma di Clara era una Sales Manager, quindi, nel week end, quando tornava a casa, sentiva spesso parlare di comunicazione, management, argomenti che la incuriosivano ed interessavano sempre più, spingendola a studiare anche autonomamente, per approfondire questi argomenti.

Diversi fattori l’hanno “aiutata” a formarsi in queste nuove discipline.

Da un parte una azienda grande, strutturata ricca di opportunità per impegnarsi ed imparare, dall’altra i “tempi” erano diversi, l evoluzione ed i cambiamenti, le comunicazioni erano più lente, non esistevano i cellulari e la mail era solo un miraggio.

Il mezzo di comunicazione più moderno era il fax!

Anche prendere un aereo era un lusso riservato a pochi.

Questo le ha permesso di mantenersi al passo con i tempi e imparare, adeguandosi al progresso dei nuovi media.

Dopo un paio d’anni, agli albori di internet, cambia mestiere per occuparsi di comunicazione.

Da allora non lascia più quel mondo.

Si occupa di comunicazione interna, di marketing, di stampa, lancia una rivista scientifica aziendale, coordina fiere ed eventi, supporta i “supermegacapi” in eventi e presentazioni, si avvicina e si appassiona al mondo della comunicazione nelle operazioni societarie.

Nel frattempo gira il mondo per lavoro e per piacere, vince una borsa di studio e frequenta un master in pubbliche relazioni e public affairs, presenta qualche volta all’Università, si fidanza, si sfidanza, poi incontra, al bar dell’ufficio, colui che un giorno diventerà suo marito e con cui avrà una bambina (che oggi è una ragazza).

Il suo lavoro la porta ad occuparsi di tutti gli ambiti del mondo della comunicazione, dal marketing al branding all’area Corporate, dove si specializzerà nella gestione del cambiamento – un settore in cui maturerà un’esperienza ampia e profonda, occupandosi della costruzione di una nuova società, di fusioni, acquisizioni, trasformazioni aziendali.

In tutto questo, Clara sviluppa un interesse per la comunità in cui vive: fa la rappresentante di classe, poi si candida alle elezioni comunali del suo paese in Brianza, di cui diventa prima consigliera con delega all’istruzione, poi assessora a bilancio e tributi.

Scopre quanto le piaccia avere un impatto positivo sul mondo, e forse per questo, dopo 26 anni decide di dare una svolta alla sua vita, lascia l’azienda, contatta amici dell’Università con cui per un po’ non è riuscita a collaborare davvero, lancia un progetto d’impresa con forte impatto sociale, e inizia a muovere i primi passi nel mondo della consulenza.

Poi arriva l’emergenza coronavirus, che cambia un po’ le carte in tavola.

Clara pensa che non può rimanere con le mani in mano e all’inizio della quarantena, con un post su LinkedIn, offre a tre piccole imprese e professionisti un percorso di consulenza gratuito per aiutarli a rivedere la loro strategia di comunicazione e sviluppare un piano per affrontare il lockdown e le sue conseguenze e, soprattutto, prepararsi al “dopo” per cogliere le opportunità che sicuramente ci saranno.

Clara è sempre ottimista!

Grazie a quest’iniziativa, Clara incontra LadyM, un vulcano di signora che si mette in gioco e la motiva, la ispira e le dà un sacco di idee, come ha scritto in un articolo Linkedin: “Io LadyM e il dialogo: storia di una consulenza pro bono”

Clara è testarda, ed è difficile per lei lasciare i suoi progetti e tornare sui suoi passi, anche quando tutti gli indizi le dicono che sta sbagliando.

Ha mille idee, di cui riesce a realizzarne una minima parte, e spesso cerca di fare da sola anche quando dovrebbe chiedere una mano.

Ha ben chiaro in mente che ognuno di noi si autolimita, nel lavoro, nella vita quotidiana, nelle relazioni.

Questi limiti, tangibili nella quotidianità, sono solo pensieri presenti nella propria testa.

Li definirei… limiti “immateriali” ma pesanti e difficili da sradicare.

Clara non ne è esente. Ma ha tanta forza di volontà e cerca, per quanto possibile, di non cedere a queste autolimitazioni.

Mi ha parlato del suo modo di affrontare la sua forza autolimitante.

Vorrei condividere con voi questo suo “pensiero a cascata” che ho definito il “Mantra di Clara”:

“da un sogno può nascere un idea

da un idea può nascere un progetto

un progetto può diventare qualcosa di concreto

questo qualcosa di concreto può diventare qualcosa di significativo”

Un pensiero assolutamente semplice e realistico.

Ma quanto è difficile da ricordare quando si è in difficoltà?

Clara ama il mare ed ama viaggiare.

Io credo che anche in questi suoi amori si ritrovi un pò della sua filosofia di vita.

Il mare, lo scontro fra mare e terra, gli scogli, la natura.. sono incontri.

Anche l’acqua e la terra subiscono dei piccoli cambiamenti ad ogni scroscio, ad ogni onda.

Clara riconosce che sono proprio gli incontri della sua vita ad essere stati molto importanti, proprio perché ogni incontro può portare ad un mutamento.

Si cambia ad ogni incontro, ogni persona ci porta qualcosa di se e ci aiuta a pensare, Clara, ormai è chiaro, è sempre disponibile ad accettare il cambiamento dovunque e comunque sia, senza paura.

E’ proprio la sua personale gestione delle evoluzioni che le ha aperto le porte del successo lavorativo.

Mentre parliamo si risveglia la memoria di Clara, e ricorda gli incontri e ai momenti  che le hanno cambiato la vita.

Forse un pò per un senso di gratitudine ha pensato di avere il dovere di lasciare un segno anche nella comunità e, per questo, si è impegnata nel sociale.

Perché se i suoi incontri sono stati importanti per lei, lei può fare qualcosa di importate per il prossimo.

Durante la quarantena Clara ha lavorato tantissimo, come consulente e come assessore, si è lanciata in corsi e letture e ha perfezionato una metodologia di consulenza tutta sua, grazie alla quale i clienti possono realizzare e cominciare a seguire una strategia di comunicazione su misura in poco tempo.

Il lockdown è stato un po’ un’opportunità di crescita personale.

Clara ha scoperto lati ignoti di sua figlia adolescente, da cui ha imparato molte cose, si è sforzata di mantenersi in forma con la cyclette, facendo addominali e flessioni sulle braccia, ha imparato a fare il pane come si deve, e la pizza in padella, ha tagliato i capelli a suo marito, si è fatta la tinta da sola con esiti alterni.

Ma anche il lockdown, che sicuramente è stato e rimarrà anche nella memoria come un momento funesto per tutta l’umanità, Lei è riuscita a fare “incontri”, anche se virtuali, molto importanti e arricchenti.

Ed ecco che anche facendo del bene ne ha tratto qualcosa di positivo per se.

Perché questo è ciò che succede quando si vive e ci si incontra con la mente ed il cuore aperto.

Non è una frase “romantica” quella che ho appena usato. Ma qualcosa che anche io condivido ed applico nella quotidianità. L’ascolto attivo e profondo è di estrema importanza nella vita di tutti i giorni e ci permette di cogliere molte sfumature, molti insegnamenti che rimarrebbero inascoltati altrimenti.

Ed e’ questo il cuore della sua capacità di consulenza, ascolta in modo puntuale e preciso, per questo realizza una consulenza “ad personam”, non qualcosa di standardizzato, ma una strategia, un cambiamento di rara efficacia realizzato sulla persona ed il professionista che ha davanti.

Dopo la quarantena Clara ha ripreso in mano i progetti sospesi. Adesso si sta dando da fare per recuperare i due mesi perduti e partire al più presto con la sua vita 2.0.

Ho conosciuto Clara in un percorso di consulenza inaspettato e positivo.

Ci siamo subito trovate in quella sintonia speciale che ha fatto crescere il desiderio di incontrarci di persona per piacere, non soloper lavoro e, magari, poter collaborare in futuro.

clara colombo

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