Alessandra è una giovane imprenditrice di 32 anni e questa è la sua storia:
“Frequenta l’università di legge ad Alessandria e si mantiene agli studi lavorando come cameriera in diversi locali della città.
Nel 2011 decide di tornare a casa dai genitori, a Vercelli, per concentrarsi sugli ultimi esami ma non rinuncia all’indipendenza economica e trova lavoro in un ristorante di nuova apertura. Proprio questo locale fu galeotto. Qui conosce il suo futuro marito!!
Grazie a questo “colpo di fulmine” la giovane coppia decide di aprire un nuovo ristorante e Co-gestirlo con l’aiuto delle due famiglie di provenienza, nasce così:
“TEATRO 26” in Corso Marcello Prestinari 26 a Vercelli.
Nel 2015 Alessandra si laurea in giurisprudenza ed inizia il tirocinio presso uno studio legale, mantenendo comunque il suo ruolo presso “Teatro 26”. E’ proprio grazie alla pratica legale che comprende di non appartenere al mondo dei tribunali, un mondo dove si vive di compromessi e l’essere umano non è il centro del contendere.
Realizza che la sua vita non è quella, “da grande” non vuole fare l’avvocato .
Alessandra, grazie al suo spirito critico ed introspettivo, si scopre una un donna con una forte attitudine imprenditoriale, curiosa, creativa, con voglia di crescere e realizzare progetti ambiziosi.
Uno dei momenti più belli di questa intervista arriva alla domanda: “quando hai compreso che quello era davvero il “tuo” lavoro?”
“Quando la sera, prima di aprire il ristorante andavo in bagno a darmi “l’ultima sistemata” per accogliere i clienti e, guardandomi allo specchio, vedevo (e vedo) la persona felice che sono.Contenta e fiera di accogliere i miei commensali”
Indubbiamente Lei ha deciso che le persone, nel Suo locale, vengono prima.
Lascia definitivamente la toga e si lancia tout cour nella impresa familiare.
Ritiene determinante il ruolo delle due famiglie, pur con esperienze diverse ma collaborative:
Lavorare in famiglia ogni giorno ti insegna a fare squadra, anche grazie alle liti, spesso forti e frequenti!
Culture diverse, mentalità, abitudini sono molto difficili da cambiare e da conciliare.Ma in una famiglia, nel bene o nel male, ci si deve chiarire. Si deve parlare per arrivare a delle soluzioni, perché il lavoro è un progetto comune, un progetto di vita, per se e per i propri figli. Inoltre, cosa non trascurabile, nei momenti di crisi la famiglia può decidere di rinunciare a qualche mensilità.
La conduzione famigliare è uno dei punti di forza del suo ristorante, insieme, ovviamente, alla scelta costante di prodotti di eccellenza e inoltre per la vera pizza napoletana quella “a bordo alto”.
Una volta avviato il nuovo ristorante sente però che manca qualcosa per trasformarlo in una vera azienda. Mancano le competenze nel marketing, nella gestione dei media, una corretta pianificazione nello sviluppo del business.
E’ proprio Alessandra che decide di approfondire, continuando a studiare, a sviluppare questa parte mancante. Frequenta corsi on line, studia libri di settore, segue professionisti che diventano suoi punti di riferimento.
Tra questi cita Cecilia Sardeo, che reputa una sorta di “guida personale”, motivazionale.
Alessandra è una imprenditrice “illuminata” che ha capito quanto il miglioramento di se stessi aiuti l’attività professionale.
Frequenta anche la scuola di Cannavacciuolo; che ammira, non solo per la cucina, ma per l’imprenditore che ha scoperto essere. Lo Chef le ha fatto comprendere quanto il team sia importante, quanto sia il cuore pulsante della sua attività.
Durante la quotidianità cerca di mettere in pratica la teoria appresa con lo studio, così impara a trattare con i fornitori, a gestire le banche, a seguire i clienti. Certo non è sempre stato tutto “rose e fiori”. Non sono mancate le difficoltà economiche, personali, i dissapori..ma anche l’affrontare e il risolvere problemi diventano momenti di apprendimento e di crescita.
Nel 2018 diventa mamma, una mamma manager.
Il lavoro nel ristorante aumenta e ad oggi ha raddoppiato il numero dei dipendenti.
Negli anni ha compreso che il rapporto con il cliente è la base della fidelizzazione. Risponde con costanza a tutte le recensioni, positive e negative, per far sapere quanto sia importante conoscere le opinioni dei suoi ospiti.
Il LockDown ha trovato una imprenditrice attenta e pronta ad aggiustare il “tiro” per adeguarsi alla situazione. Ha ampliato l’uso dei social, ha cominciato a prendere ordini direttamente su whattsapp. Ha intensificato l’attività di delivery tenendo un contatto continuo con i clienti ai quali chiede il feedback sulla consegna e il grado di soddisfazione. Va cosi bene che è addirittura capitato, qualche volta, di non riuscire a soddisfare tutti gli ordini.
Purtroppo o per fortuna?
Ma ad Alessandra ancora non basta..è soddisfatta del cammino percorso ma continua a guardare avanti e vede quanta strada ha ancora da fare, ha grandi progetti.
Non intende fermarsi.
Nemmeno oggi. Anche durante la pandemia.
Ho conosciuto Alessandra qualche mese fa, dopo averle inviato una mail in cui parlavo, in modo molto personale, di un progetto aziendale.
E’ stata colpita, durante il nostro incontro, dalla mia gestione meno commerciale e più personale della attività di consulenza alla vendita.
Nel prossimo futuro faremo ancora altri passi ed altre iniziative insieme… ma di questo e di altro parleremo in nella prossima intervista!
Un commento su “(STRA)ORDINARIA IMPRENDITORIALITA’ DA VERCELLI”
E molto brava,e la pizzeria e la mia preferita,li conosco quando il suocero,maestro Rino,aveva la conchiglia,sempre molto attenti al cliente e alle sue esigenze,poi la puzza,per me unica,grazie teatro 26
E molto brava,e la pizzeria e la mia preferita,li conosco quando il suocero,maestro Rino,aveva la conchiglia,sempre molto attenti al cliente e alle sue esigenze,poi la puzza,per me unica,grazie teatro 26