La sorellanza è il desiderio, la voglia di una “solidarietà concreta” tra donne intesa sia come sensibilità e comprensione reciproca sia come volontà di stare insieme e condividere. Questa unione fra donne rappresenta anche un passo verso la parità di genere.
La parità non è solo un obiettivo. Ormai è una necessità. Le disuguaglianze uomo donna sono evidenti.
In queste giornate olimpiche, proprio in quelle in cui le donne hanno trionfato sul podio ho sentito parlare di quote rosa in TV.
Parlarne male. (della serie “mai na gioia”)
Secondo certi VIP non si deve parlare di quote rosa ma di competenze.
Quindi in tivù, in quella nazionale, si dice, o si sottintende, che la quota rosa, cioè l’inserimento di un numero di donne superiore a quello “usuale”, significhi un crollo delle competenze.
Quindi si teme che le donne arrivino a certe posizioni in virtù di una quota e non per merito.
Quindi l’inserimento di più donne avviene solo in quanto donne e non per il curriculum.
Quindi la quota rosa è un danno agli uomini che, INVECE, le competenze le hanno davvero.
Questo sembrava il succo del discorso…
Ecco. Chi, come me, ha visto quel programma della tivù di stato ha potuto comprendere cosa la sorellanza non è.
Già, perché a sostenere la tesi di cui sopra non c’erano solo uomini ma soprattutto donne.
“In diciotto Paesi del G20 le donne continuano ad essere pagate oltre il 15% in meno degli uomini e solo il 55% di loro è coinvolto nel mercato del lavoro, rispetto al 71% degli uomini” (presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal summit di Women20)
“La forza delle donne viene da lontano. Ovunque unite in lotta per i diritti, forti della consapevolezza che lottare per libertà femminile significa battersi per il miglioramento della democrazia e per lo sviluppo della libertà di tutti(…)Solo sostenendosi a vicenda le donne possono ottenere un potere forte e cambiare profondamente il mondo che ci circonda. Ed è un’unione che deve essere ottenuta al di là delle differenze, ma le differenze tra donne esistono e sono anche molto accentuate. L’unità deve servire a migliorare le condizioni di quelle che stanno peggio, che sono più sfruttate, private di diritti e discriminate. Sorellanza significa solidarietà(…)… (parlando di empowerment)Non significa solo potere delle donne ma lo include, è energia, vitalità, partecipazione, protagonismo, presa di coscienza femminile, è conquista delle proprie potenzialità. È un termine intraducibile in italiano, è un termine potente: significa aumento del potere delle donne ma anche modificazione delle reazioni di potere nel vivere sociale, in un’ottica di genere che tenga conto della diversità. Un vero e proprio cambiamento di paradigma, perché noi il potere lo vogliamo ma lo vogliamo diverso, che faccia bene alla crescita e alla politica”. ( Linda Laura Sabbadini, direttrice di Istat )
Il vero problema, l’ostacolo alla sorellanza sono le dinamiche patriarcali che tutte abbiamo interiorizzando e che ci rendono diffidenti l’ un l’ altra. Spesso ci troviamo a dover constatare quanto i giudizi più taglienti sulle donne arrivino proprio da altre donne.
Si sente ancora forte l’impronta del maschilismo nella nostra cultura. Delle donne si critica molto, dal modo di vestire alla libertà sessuale (diritto scontato per gli uomini). Tanto che la frase “se l’è meritato/voluto” parlando delle vittime di violenza, è cosa comune.
La prima domenica di agosto si celebra la giornata delle sorelle, il sister’s day
La sorellanza rivendica l’uguaglianza tra le donne e gli uomini nel mondo del lavoro, come nella vita coniugale e famigliare.
”Il concetto di sisterhood, sorellanza appunto, nasce negli anni ’70 da Kate Millet, (movimento femminista). Sorellanza é L’unione ideale tra donne al di là delle differenze razziali, religiose, o di classe sociale. E’ un modo per trovare un punto di unione tra le donne, nonostante diversità e divisioni.
Non ho sorelle biologiche, ma questo non importa.
Ho delle amiche che si sono ampiamente meritato il ruolo di sorelle!
La nostra sorellanza è la nostra forza, la forza di non arrenderci di fronte alle difficoltà, il sostenerci a vicenda come colleghe e come donne, il credere fortemente in ciò che facciamo quotidianamente. La sorellanza esiste, anche se a molti fa comodo lo stereotipo delle “donne rivali”.
Anche Noi Skippers abbiamo scelto la sorellanza e non il catfight!
Buona sorellanza a tutte… E se ancora non ne avete creata una.. Fatelo!
ImmaginI e video di Kiki’s factory
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Sono Manuela.
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