“Paura e autocensura sono errori: un artista deve confidare nella decenza e nell’intelligenza del pubblico.” (Steven Spielberg)
La “teoria della spirale del silenzio”, elaborata dalla studiosa Elisabeth Noelle-Neumann nel 1974, enuncia che si sarebbe più propensi ad evitare di esporre le proprie considerazioni in presenza di interlocutori con idee differenti dalle nostre e quando si ritiene la nostra posizione minoritaria.
Vi ritrovate?
Io decisamente si.
E suoi social questa teoria sembra essere ancora più valida.
Sono troppi gli haters, i tuttologi e i perditempo.
Un pubblico evidentemente poco decente e ancor meno intelligente.
Il cuore della ricerca di Noelle-Neumann tendeva a dimostrare come i mass media contribuissero a “omologare” l’opinione pubblica.
Viviamo in democrazia.
Ognuno è libero di esprimere la propria opinione.
Ma quanto la reputazione, la desiderabilità sociale, la paura, la minaccia del dissenso, delle ritorsioni ci porta a non esprimerci?
Questa è autocensura.
Lo vogliamo dire ad alta voce che la “spinta” al silenzio sul lavoro è disincentivante?
Condividete?
Sono Manuela. Cerco un nuovo impiego. Sono una risorsa umana.
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